Arci: Israele si ritiri immediatamente da Gaza. Tacciano le armi
E’ iniziata ieri sera l’invasione di terra a Gaza. Per tutta la notte una pioggia di fuoco si è abbattuta sulla Striscia di Gaza, colpita dall’aviazione, dalla marina e dalla fanteria isreliane.
Dopo la punizione ‘collettiva’ inflitta agli abitanti di quella martoriata terra, dopo gli intensi bombardamenti durati dieci giorni, con distruzione di case, di scuole, di ospedali che hanno provocato più di duecento morti, fra cui tanti bambini e civili inermi, e migliaia di feriti, il governo israeliano continua la sua feroce repressione, con uno spiegamento di mezzi e uomini che non lascia scampo.
Chiediamo che la comunità internazionale, l’Europa, il nostro governo intervengano con decisione perché Israele ritiri immediatamente le sue truppe dalla Striscia, si fermino le armi, si ristabilisca la legalità internazionale. Spetta innanzitutto all’occupante, sulla base del diritto internazionale, garantire la sicurezza degli abitanti dei territori che occupano. Non procedere al loro sterminio, come sistematicamente sta invece facendo Israele.
Adesso il primo obiettivo che tutti dobbiamo porci è la salvaguardia delle vite umane. Per questo va immediatamente proclamato il cessate il fuoco e Israele deve ritirarsi dalla Striscia.
E’ questa anche la precondizione perché si possa tentare di riavviare un dialogo, per l’apertura di un processo di pace, perché davvero si realizzi il sogno di due popoli per due stati.
In questo momento così drammatico, ci tornano in mente le parole di Vittorio Arrigoni, militante per la pace e giornalista, che da Gaza, durante un attacco israeliano, scrisse “Ho una videocamera con me, ma ho scoperto oggi di essere un pessimo cameraman. Non riesco a riprendere i corpi maciullati e i volti in lacrime. Non riesco perché piango anch’io”.