Arci: Israele non può essere considerata al di sopra della legge
Intervengano l’Unione Europea, il governo italiano e le istituzioni internazionali affinché cessino i raid e l’occupazione israeliana dei territori palestinesi
Il 9 luglio di dieci anni fa la Corte Internazionale di Giustizia ha dichiarato il Muro dell’Apartheid in Cisgiordania illegale ai sensi del diritto internazionale.
Il muro che Israele ha voluto e costruito su territorio palestinese è una delle tante violazioni causate da 66 anni di occupazione in Palestina.
Una occupazione quotidiana che in questi giorni si sta facendo, se possibile, ancora più feroce.
Le rappresaglie messe in atto dal governo israeliano contro la popolazione civile palestinese sono terribili: arresti (o meglio rapimenti) di massa, bombardamenti in zone densamente abitate, raid in scuole, abitazioni, università, ospedali.
Sono centinaia i feriti e 10 i palestinesi uccisi dalla punizione collettiva che Israele ha decretato.
E questo avviene nel silenzio assordante della comunità internazionale e degli Stati Uniti d’America.
Chiediamo all’Unione Europea, al nostro governo e a tutte le istituzioni internazionali di non considerare più Israele al di sopra della legge, di pretendere che cessi immediatamente il processo di colonizzazione a partire dalla demolizione del Muro con cui Israele ha realizzato una annessione di fatto di una parte rilevante di Territori palestinesi, di adoperarsi per la liberazione dei prigionieri politici.
Insieme alla Rete della pace, di cui siamo parte, rilanciamo l’appello di palestinesi e israeliani che ritengono che la pace sia possibile e necessaria ai due popoli, ma noi come loro siamo consapevoli che non potrà esserci nessuna pace se la comunità internazionale non interverrà e opererà coerentemente, concretamente e urgentemente per la fine dell’occupazione e della colonizzazione della terra di Palestina.