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La cooperazione decentrata nei rapporti Italia-Bolivia, fra sviluppo economico e sociale

Presentato un progetto di formazione professionale rivolto ai giovani boliviani per coinvolgerli nel rilancio del Paese

La situazione attuale e gli scenari futuri della cooperazione decentrata fra Italia e Bolivia, il processo di trasformazione politica e sociale in corso nel Paese sudamericano, con una maggiore partecipazione della società civile nelle scelte politiche, e il contributo che può dare ancora l’Italia allo sviluppo della Bolivia, attraverso la rete di cooperazione internazionale e le esperienze attivate in altri Paesi. Questi i temi al centro della conferenza internazionale Analisi e prospettive della cooperazione decentrata – Italia, Europa, Bolivia che si è aperta ieri, giovedì 9 giugno e continua anche oggi, venerdì 10 giugno a Siena, all’Accademia dei Fisiocritici a Siena.

La conferenza internazionale è anche l’occasione per presentare e valorizzare il progetto di formazione professionale “Il mio primo lavoro degno – Un’opportunità per la vita e il lavoro”, al centro dell’accordo quadro che l’associazione senese di volontariato e cooperazione internazionale Carretera Central ha firmato poche settimane fa in Bolivia con il Ministero locale di lavoro, impiego e previsione sociale; il Governo Autonomo del Dipartimento di La Paz e del Municipio di El Alto e l’UNDP (Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo). Il progetto è stato presentato questa mattina durante la conferenza che ha visto la partecipazione di Adriano Scarpelli, presidente dell’associazione di volontariato e cooperazione internazionale Carretera Central; Flavio Rivas Claros, viceministro per la pianificazione e il coordinamento del Desarrollo; Cesar Hugo Cocarico Yana, governatore della regione di La Paz; Santos Javier Tito Veliz, governatore della regione di Oruro; Claudio Povidas, rappresentante aggiunto UNDP Bolivia (Nazioni Unite); Francesco Capecchi, Vicario Capo Ufficio V (Asia e America Latina) – Direzione generale Cooperazione allo sviluppo – Ministero degli Affari Esteri e Giovanni Camilleri, coordinatore Art-Gold Ginevra UNDP.

Il progetto si rivolge ai giovani boliviani della città di El Alto, di età compresa fra i 18 e i 24 anni, e punta a prevenire fenomeni diffusi di disagio sociale e a incrementare le possibilità di inserimento lavorativo dei giovani attraverso l’articolazione tra la domanda di lavoro da parte delle imprese e l’offerta di formazione tecnica. Nella prima fase, i percorsi professionali, riconosciuti dal Ministero di educazione, saranno rivolti ai settori di costruzione civile, metalmeccanica, tessile e lavorazione del legno, mentre se ne svilupperanno altri per una seconda fase. Il progetto prevede l’erogazione di una borsa di studio per i partecipanti, che coprirà vitto, spostamenti e asilo per i figli; orari flessibili, in modo che gli alunni abbiano la possibilità di lavorare; una formazione pratica in azienda e retribuita; un accompagnamento a lavoro; un appoggio psico-pedagogico e di orientamento durante il percorso; moduli di cultura generale e sostegno alla creazione di un’attività autonoma.

L’accordo, che segna un risultato molto importante per l’associazione senese, fa parte di un progetto nazionale più ampio, finanziato dalla Fondazione Mps e cofinanziato dal programma di riferimento multilaterale per la cooperazione internazionale ART/UNDP, che coinvolge, tra gli altri soggetti, il Ministero di pianificazione allo sviluppo della Bolivia, il Ministero degli Affari esteri italiano, l’Arci provinciale di Siena e regionale Toscana, accanto ad altre associazioni impegnate nella cooperazione decentrata italiana.

Tra gli obiettivi che il progetto punta a raggiungere, con una sinergia di forze e soggetti coinvolti, ci sono quelli di aprire a El Alto uno sportello  di orientamento, reclutamento e informazione per i giovani cittadini; formare 200 giovani in lavorazione del legno, tessile, metalmeccanica e costruzioni; riconoscere, grazie alla collaborazione con il Ministero di educazione, altre due carriere tecniche a vantaggio di tutti i giovani boliviani, non solo dei cittadini di El Alto; realizzare uno scambio di know how con un percorso di studio nella sezione moda dell’Istituto “Cennino Cennini” di Colle di Val d’Elsa, aperto a un massimo di quattro giovani del corso di formazione tessile; sistematizzare i risultati e replicare il progetto in altre province del Dipartimento di La Paz.

Il progetto – ha commentato Adriano Scarpelli, presidente di Carretera Central – chiude un lungo percorso che ha visto la nostra associazione svolgere un ruolo da protagonista nella definizione del progetto e nei rapporti con i soggetti coinvolti, grazie all’esperienza maturata sul tema della formazione professionale e della cooperazione internazionale, a Cuba e in altri Paesi dell’America Latina. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo importante traguardo e, in particolare, Carmelita Breccione Mattucci, che ha seguito personalmente, in Bolivia, gli ultimi sviluppi e la firma dell’accordo”. Soddisfazione è stata espressa anche dai rappresentanti istituzionali boliviani e del Ministero degli Affari esteri italiano, che hanno sottolineato l’importanza di sostenere, con partenariati internazionali come questo, la formazione professionale in Bolivia, dove si è avviato un significativo processo di trasformazione politica e sociale che rende fondamentale il coinvolgimento dei giovani.

La due giorni è promossa sotto l’organizzazione e il coordinamento dell’UNDP, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo umano e il programma Art-Gold Bolivia, e dell’associazione di volontariato e cooperazione internazionale Carretera Central. Tra i protagonisti rappresentanti delle istituzioni a livello locale e regionale; funzionari del Ministero degli Affari esteri italiano; il ministro boliviano dell’autonomia, Carlos Romero Bonifáz; il vice-ministro boliviano con delega alla pianificazione, Flavio Rivas Claros; l’ambasciatore di Bolivia in Italia, Grover Terán; governatori e sindaci del Paese sudamericano e rappresentanti dei programmi di cooperazione portati avanti negli ultimi anni sotto il coordinamento dell’UNDP.

I soggetti coinvolti nella conferenza internazionale. Numerosi i soggetti, istituzionali e non, coinvolti nella due giorni senese: il Ministero degli affari esteri; l’Ambasciata d’Italia in Bolivia; l’Ambasciata di Bolivia in Italia; la Regione Toscana; la Fondazione Mps; gli attori della cooperazione decentrata italiana ed europea; l’Arci regionale Toscana; il Forum provinciale della cooperazione internazionale. A loro si uniscono i soggetti che sostengono il progetto PFP La Paz- El Alto: l’associazione Carretera Central, l’Arci provinciale di Siena, la Provincia di Siena, i Comuni di Sovicille, Asciano, Colle di Val d’Elsa e Monteroni d’Arbia; l’istituto professionale Cennino Cennini di Colle di Val d’Elsa; la Camera di Commercio e la Cna di Siena.

La Bolivia, invece, è rappresentata da UNDP Bolivia; Ministero del lavoro impiego e previsione sociale; Ministero di sviluppo produttivo ed economia plurale; Ministero di pianificazione allo sviluppo; Ministero di Autonomia; Governo del Dipartimento di La Paz; Governo del Dipartimento di Oruro; Governo Autonomo Municipale di El Alto; il rappresentante dei movimenti sociali.

Da sinistra: Francesco Capecchi, Vicario Capo Ufficio V (Asia e America Latina) - Direzione generale Cooperazione allo sviluppo - Ministero degli Affari Esteri; Cesar Hugo Cocarico Yana, governatore della regione di La Paz; Flavio Rivas Claro, viceministro per la pianificazione e il coordinamento del Desarrollo; Santos Javier Tito Veliz, governatore della regione di Oruro; Claudio Povidas, rappresentante aggiunto UNDP Bolivia (Nazioni Unite) e Giovanni Camilleri, coordinatore Art-Gold Ginevra UNDP. In piedi, Adriano Scarpelli, presidente di Carretera Central

 

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